Nel vibrante panorama artistico del Messico precolombiano, dove storie mitologiche si intrecciano con dettagli astronomici minuziosi, spicca un manufatto enigmatico: il Codex Nuttall. Attribuito al talentoso artista Fray Francisco de la Cruz (il cui nome originale, prima della conversione, rimane avvolto nel mistero), questo manoscritto è un capolavoro di calligrafia e pittura che continua ad affascinare studiosi e appassionati di storia antica.
Risalente alla tarda epoca Maya, presumibilmente tra il XIV e il XV secolo, il Codex Nuttall sopravvisse miracolosamente all’arrivo degli spagnoli, sfuggendo alla distruzione sistematica imposta ai testi precolombiani. Oggi, custodito presso la Biblioteca Newberry di Chicago, questo codice si presenta come un insieme di 38 pagine, suddivise in due sezioni principali: la prima, con un rigore matematico, descrive cicli astronomici e calendari rituali; la seconda esplora il pantheon degli dei Maya, rivelandone le connessioni con fenomeni naturali e destini umani.
Un’Esplorazione Cosmica:
L’osservazione attenta del Codex Nuttall è un viaggio affascinante attraverso i segreti dell’universo maya. Le pagine, dipinte su tela di agave e colorate con pigmenti minerali, sono una vera e propria mappa celeste:
- Calendario Maya: Il codice contiene una dettagliata rappresentazione del calendario rituale Maya, composto da 260 giorni, noto come Tzolk’in, e il calendario solare, di 365 giorni, chiamato Haab’. La loro interazione formava un ciclo di 52 anni, cruciali per determinare momenti propizi per cerimonie, guerre, piantagioni e altre attività.
- Osservazioni Astronomiche: Oltre ai calendari, il Codex Nuttall illustra fenomeni celesti come solstizi ed equinozi, fasi lunari e movimenti di Venere, un pianeta che rivestiva un’importanza sacrale per i Maya, associato alla guerra e alla fertilità.
- Divinità Celesti: Le pagine del codice sono popolate da figure divine, rappresentate con attributi e simboli specifici. Si incontrano divinità come Itzamná, il dio creatore; Kukulkan, il serpente piumato associato al vento e alla conoscenza; Chaac, dio della pioggia e del fulmine; e Ixchel, dea della luna e del parto.
La Vita Quotidiana Maya:
Oltre ai temi cosmologici, il Codex Nuttall offre preziosi spunti sulla vita quotidiana dei Maya:
- Riti Cerimoniali: Il codice illustra scene di cerimonie rituali, sacrifici, processioni e offerte agli dei, rivelando le pratiche religiose che permeavano la società Maya.
- Arti e Mestieri: Le pagine raffigurano attività legate all’agricoltura, alla pesca, alla tessitura e alla ceramica, offrendo uno sguardo sul sistema economico e sociale della civiltà Maya.
Un Enigma Senza Fine:
Il Codex Nuttall continua ad essere oggetto di studio e interpretazione. La sua scrittura, una combinazione di ideogrammi e geroglifici, non è ancora completamente decifrata. Molti passaggi rimangono enigmatici, alimentando teorie e dibattiti tra gli studiosi.
Un esempio è la presenza di figure misteriose che sembrano rappresentare entità extraterrestri o creature mitologiche, come i “Jaguar Warriors” con occhi a forma di serpente. Queste raffigurazioni hanno dato vita a speculazioni fantasiose, alimentando l’idea che il Codex Nuttall possa contenere conoscenze ancestrali segrete.
Tuttavia, la vera bellezza del Codex Nuttall risiede nella sua capacità di trasportarci in un mondo antico e complesso, dove astronomia, religione e quotidianità si fondevano in una visione del mondo unica.
Conclusione: Il Codex Nuttall, con i suoi intricati disegni e simboli enigmatici, ci offre una finestra sul passato glorioso della civiltà Maya. Nonostante le molte sfide nella sua interpretazione, questo codice rimane un tesoro inestimabile per la comprensione dell’arte, della cultura e del pensiero precolombiano.